Non facciamo di un piacere la nostre più grande paura
Molte volte ci ritroviamo a “dover sopportare” un dolore che, in realtà, dovrebbe essere un piacere. Rimaniamo in silenzio un po’ per vergogna, un po’ per pudore, ma è un grandissimo disagio. Parliamo del vaginismo, una reazione condizionata data dalla contrazione involontaria dei muscoli vaginali, che nelle donne in assenza di anomalie, determina dolore durante i rapporti.
Probabilmente risulta dall’associazione di dolore e paura, ai tentativi di penetrazione vaginale o anche alla sola fantasia. Il dolore durante i rapporti sessuali inibisce la lubrificazione vaginale e ciò induce nella donna ansia che, inevitabilmente, tende ad evitare i rapporti sessuali.
La diagnosi si basa sui sintomi riferiti e successivamente, sulla visita ginecologica. Solitamente insorge durante il primo rapporto sessuale, anche se a volte può manifestarsi più avanti, dopo il parto, in conseguenza a lacerazioni, o in menopausa, per una carenza di lubrificazione vaginale data dalla riduzione della produzione ormonale. È importantissimo spiegare alle donne come approcciarsi al proprio corpo e ai propri genitali: avvicinandosi gradualmente alla vagina e abituandosi a toccarla senza avvertire dolore, quindi a inserirvi un dito e quindi coni sempre più grandi. È la donna che decide come e soprattutto la delicatezza, a seconda della sua percezione. Sono molti i racconti riferiti riguardo una diminuzione dei sintomi quando viene raggiunta una percezione della propria femminilità.
Il trattamento è ambivalente: da una parte la riduzione delle contrazioni involontarie muscolari, dall’altra, la rimozione della paura di provare dolore. È fondamentale affidarsi al tatto: avvicinarsi attraverso piccoli movimenti giorno per giorno all’orifizio vaginale. Una volta raggiunto, possono essere effettuati esercizi di apertura del canale in maniera graduale nel tempo. Lo step finale, è l’inserimento di un dito in vagina in assenza di dolore.
Richiede tempo, pazienza, e anche coraggio: non tutte le donne si sentono libere di interagire con una parte così intima come la vagina. Ricordiamoci però che è parte integrante di noi, del nostro corpo e anche del nostro benessere mentale. Non si smette mai di imparare nel tempo e non esiste un’età sbagliata nell’approcciarsi alla propria intimità: riscoprirsi è un atto nobile, prenderci cura di noi stesse, ancora di più.